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I bambini di classe 1^ si cimentano nel coding o per meglio direnel coding unplugged, imparano a programmare senza l’utilizzo di strumenti digitali. Per iniziare a fare coding si è pensato di riprodurre una scacchiera su un grande foglio, dove i bambini vengono coinvolti in giochi di ruolo. I protagonisti sono un programmatore e un robot. Il programmatore utilizzando il linguaggio simbolico delle frecce scrive il codice-comandi con carte freccia che posiziona accanto alla scacchiera; il robot esegue i comandi per giungere ad una meta stabilita. I bambini imparano a capire semplici algoritmi, a scoprire e a risolvere i primi bugs (errori scrittura codice). Con queste attività l’errore viene valorizzato, viene accettato e diviene l’espediente per imparare. Il bambino sviluppa la logica e il pensiero divergente (individuazione di soluzioni alternative).
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Coding, pensiero computazionale e pixel art.
Giocando a programmare si impara ad usare la logica, a risolvere problemi e a sviluppare il “pensiero computazionale”, un processo logico-creativo che consente di scomporre un problema complesso in diverse parti, per affrontarlo più semplicemente un pezzetto alla volta, così da risolvere il problema generale.
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Quando sulla scacchiera si dispongono numeri e operazioni matematiche, ogni percorso crea un'espressione aritmetica che ogni robot ricostruisce e risolve, guidato dalla propria squadra. Così ad una sequenza di istruzioni di movimento corrisponde un numero, che è il risultato dell'espressione. Solo codificando correttamente il percorso e prevedendo il risultato dell'espressione corrispondente, le squadre guadagnano punti.
Principi di coding utilizzati: esecuzione in sequenza, punti di vista soggettivo dell'esecutore, cifrario a percorso, simulazione e previsione del risultato.
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Commemorazione 4 novembre con l'inno d'Italia suonato dai nostri alunni.